Tag Archive: Stefano Benni
Saltatempo di Stefano Benni
Saltatempo, romanzo di Stefano Benni (di cui abbiamo già visto qui Bar Sport), inizia con un incontro inusuale: il protagonista, Lupetto, detto Saltatempo, negli anni cinquanta frequenta la elementari e vive in montagna; un giorno, mentre scarpagnava, cioè camminava a saltelli per via del dislivello, verso la scuola, ha incontrato un Dio, con le fattezze di un uomo alto come una nuvola, con una barba immensa color letamaio, scortata da mosche, tutto vestito di strati e stracci, con una capparella nera rappezzata di toppe lustre. Ha un bastone di pero e un cane vecchio, ma vecchio che ha annusato chissà quante pisce di tirannosauro, e zoppica e rantola come se fosse pieno di brodo. Il dio ha un regalo speciale per Saltatempo: un orobilogio. – Non ti spaventare, ma tu vivrai sempre con due orologi, uno fuori e uno dentro. Quello fuori ti sarà utile per non fare tardi a scuola, quando aspetti la corriera e il giorno che muori, per calcolare quanto hai vissuto. L’altro, che comprende centosettantasei tempi protologici, novanta escatologici e trentasei tempi romanzati caotici, l’hai ingoiato da piccolo, anche se non ricordi. Chiamalo pure secondo orologio, anzi orobilogio. Ogni volta che sentirai il suo ticchettio, il…
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Bar Sport di Stefano Benni
Stefano Benni è uno di quegli autori capaci non solo di vendere moltissime copie, ma anche di essere letteralmente amato dai propri lettori. Benni è riuscito a costruire tale rapporto fin dalla sua prima opera, Bar Sport, pubblicata nel 1976 e tuttora tra le più conosciute e citate dello scrittore bolognese. Bar Sport è composto da una trentina di brevi capitoli dedicati agli avventori di un piccolo bar, centro di riferimento della vita del quartiere. Il microuniverso del bar inizia a affascinarci fin dalla prima descrizione che ci regala l’autore: Un bar Sport possiede un richiamo tanto maggiore, quanto più organicamente possiede attrazioni: ad esempio, è perfettamente inutile che un bar possieda un buon biliardo, se non ha un buon scemo da bar. E parimenti, un bar che possiede uno scemo di ottima qualità, non può competere con un bar che abbia un mediocre scemo ma che possa sfoggiare un ombrello dimenticato da Haller. I bar più di classe hanno un vero e proprio mercato di attrazioni, con pezzi pregiati: un buon tecnico da discussione del lunedì, ad esempio, viene valutato mezzo milione; un fattorino cantante con un sopracciglio basso vale almeno due flipper o, a preferenza, un flipper e…
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