Tag Archive: Nel guscio
Un brindisi all’amore finito – da “Nel guscio” di McEwan
John Cairncross è un personaggio di Nel guscio di McEwan, romanzo di cui abbiamo parlato in un precedente consiglio di lettura (e abbiamo trattato anche di un’altra opera dell’autore inglese: Cortesie per gli ospiti) . L’opera non tratta il tema degli amori finiti; riprendendo l’Amleto di Shakespeare scava nel complotto, nella cupidigia, nell’inazione. Rispetto ai congiurati, Cairncross, destinato agli scomodi panni del padre del principe, è un personaggio di rottura. Poeta che non ha raggiunto la fama ma conosce l’arte di comporre versi tanto da insegnarla e soprattutto farla amare, editore sull’orlo del fallimento che ha valorizzato tanti autori poi passati a concorrenti più ricchi e potenti, è un uomo che ha dedicato la vita al bello piuttosto che al risultato economico. Nel corso della storia, John dedica un brindisi a un argomento su cui tutti, prima o poi, ci siamo trovati a riflettere: l’amore finito. Senza aggiungere commenti, ecco le sue parole: – Trudy, Claude, Elodie, forse sarò breve e forse no. Che cosa importa? Voglio dire una cosa. Quando un amore finisce e un matrimonio è a pezzi, la prima vittima è la memoria sincera, l’onesta, imparziale rievocazione del passato. Troppo scomodo, troppo in conflitto con il momento presente….
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Nel guscio di Ian McEwan – un Amleto nel ventre materno
Trasportare l’Amleto in epoca contemporanea è una pratica che ciclicamente viene ripetuta, ma nessuno – credo – aveva mai messo nei panni del giovane principe un bambino ancora nel grembo materno. Il narratore de Nel guscio di McEwan (di cui abbiamo già suggerito la lettura di Cortesie per gli ospiti) è un nascituro che, dal grembo materno, riesce ad ascoltare il mondo che lo aspetta e, grazie alle informazioni ricevute dai programmi radiofonici di cui è appassionata la madre Trudy, conosce le differenze tra un Sauvignon Blanc e un Èchézeaux Grand Cru, le debolezze delle politiche di welfare e l’Ulisse di Joyce. Ma soprattutto, il nostro sa che ad aspettarlo c’è un futuro drammatico. La madre, infatti, complotta con lo zio Claude per eliminare il marito – e padre del narratore – in modo da ereditare un immobile di grande valore. Il narratore è inorridito dall’efferatezza del piano dei due amanti, tra l’altro a scapito di un uomo buono come John Cairncross, editore amante della poesia, maestro per i suoi autori, innamorato follemente della donna che pianifica la sua morte. Se il protagonista del dramma shakespeariano è bloccato dal suo carattere, dalle riflessioni e dai fantasmi, quello di Nel guscio è fisiologicamente…
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