Tag Archive: Leggere
Limonov di Emmanuel Carrère
Il sito ufficiale della casa editrice Adelphi, nella pagina dedicata a Limonov di Emmanuel Carrère, indica, sotto la voce temi: Biografie, Reportage, Letteratura Francese. Wikipedia, invece, nella voce relativa all’opera la definisce un romanzo. Non è facile, del resto, trovare una definizione quando si ha a che fare con Carrère, di cui abbiamo già visto il cambiamento di stile tra La settimana bianca e L’avversario. Proprio con L’avversario, l’autore francese iniziò a raccontare in modo tale da dare un taglio unico alle sue opere, e questo rende anche Limonov una biografia molto diversa dall’ordinario. Se il protagonista è naturalmente Eduard Limonov, poeta e politico (e molto altro) russo, Emmanuel Carrère ne parla con la sua tipica prima persona, trovando con forza posto dentro la storia sebbene abbia incontrato Limonov in poche occasioni. Nell’introduzione al testo possiamo leggere: Eduard Limonov non è un personaggio inventato. E se Emmanuel Carrère (nato a Parigi nel 1957 da una famiglia di origini russe, e considerato oggi il più brillante degli scrittori della sua generazione) ha deciso di raccontarne le avventure – alla lettera, straordinarie, e di sicuro irresistibili, ma anche scandalose, sordide, patetiche – è perché pensava <<che la sua vita romanzesca e spericolata…
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L’eroe dei due mari di Giuliano Pavone
L’eroe dei due mari richiama dinamiche note agli appassionati di sport: in estate, si sa, impazza il calciomercato, e migliaia di tifosi sognano che la squadra del proprio cuore riesca a accaparrarsi le prestazioni del nuovo astro nascente del panorama calcistico. Si sa anche che molte delle voci che girano, e che vengono anche condivise da emittenti più o meno autorevoli, sono create a tavolino per diverse finalità, non ultima catturare l’attenzione degli appassionati. Alcuni trasferimenti (ovviamente i più difficili da realizzare) risultano ai tifosi particolarmente affascinanti. Cosa succederebbe se Messi o Cristiano Ronaldo scegliessero di giocare per una piccola squadra? Parte da questo What if il romanzo d’esordio del giornalista Giuliano Pavone, L’eroe dei due mari, diventato caso letterario anche prima della sua pubblicazione, avvenuta nell’autunno del 2010. La storia inizia in estate. Luìs Cristaldi è un attaccante brasiliano, già vincitore del pallone d’oro, che gioca nell’Inter. Il Taranto, invece, ha mancato la promozione in serie B, e di conseguenza è costretto a un’altra stagione in C, per la frustrazione dei suoi tifosi che non riescono a trovare nemmeno nel calcio una distrazione dai propri problemi. Ma ecco la notizia che stupisce tutto il mondo calcistico e dà il via…
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A proposito di incipit – Come inizia Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Esistono varie definizioni, più o meno elaborate, esaustive e argute, di cosa è, come funzione e come dovrebbe essere scritto l’incipit di un romanzo. Personalmente, preferisco quella che considera l’incipit come una sorta di promessa: l’autore, attraverso le prime righe dell’opera, propone al lettore un patto relativo alla lettura della storia anticipandogli di cosa, e soprattutto come, racconterà. Per questo, in libreria, sono più portato a leggere l’inizio di un romanzo piuttosto che la quarta di copertina. Questa sezione del sito si ripropone di realizzare la stessa dinamica. A differenza dei consigli della sezione Letture, in cui si trattano le sensazioni che un romanzo può suscitare e gli spunti di riflessione che può suggerire, qua, fatta eccezione per alcune basilari informazioni sull’opera di turno, si permette al lettore di gustarsi interamente il patto che lo scrittore ha voluto proporgli. Dopo Moby Dick, Una storia tra due città e Cent’anni di solitudine, è la volta di Sostiene Pereira. Sostiene Pereira, opera più famosa del pisano Antonio Tabucchi, vanta ventidue traduzioni all’estero, il Premio Campiello, il Premio Viareggio-Repaci e il Prix Européen Jean Monnet. Dopo aver avuto l’idea nell’estate del 1992, Tabucchi scrisse il romanzo l’estate seguente, in due mesi, lavorando ogni…
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Super-Cannes di J.G. Ballard
Super-Cannes di J.G. Ballard dovrebbe essere presente sul comodino di ogni lettore che ama la creazione della suspense tramite un coinvolgente what if? Come sarebbe la nostra vita se avessimo la possibilità di abitare in un luogo incantevole, altamente tecnologico, insieme all’elité della finanza, dell’economia e della scienza? La risposta può sembrare ovvia, ma naturalmente Super-Cannes di J.G. Ballard ci porterà in una direzione inattesa. In precedenza abbiamo parlato di un’altra opera dello scrittore britannico, Il condominio, e le due opere, pur passandosi esattamente venticinque anni (risale al 1975 Il condominio, mentre Super-Cannes è stato pubblicato nel 2000) presentano una dinamica simile: all’inizio della narrazione un luogo ci appare come un paradiso, non solo da un punto di vista estetico ma anche esistenziale, mentre andando avanti con la lettura ci saranno mostrare tutte le sue ombre. Ballard è un maestro nel creare la suspense rilasciando gradualmente le informazioni, ma nel caso di Super-Cannes già nell’incipit troviamo un’anticipazione che ci fa intuire la tragicità della vicenda. La prima persona che incontrai a Eden-Olympia fu uno psichiatra, e forse il fatto che sia stato proprio uno specialista in malattie mentali a farmi da guida in questa “città intelligente” sulle colline sopra Cannes…
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Il calcio mundial di Enzo Bearzot
Nella sezione letture di questo sito, suggerisco romanzi – e, più raramente, saggi – che mi hanno colpito, che ho amato, e che penso possano costituire una lettura sia piacevole che stimolante. Ogni libro che ho consigliato finora è stato letto, o riletto, poco prima di scrivere l’articolo a esso dedicato. Finora, appunto, perché il pezzo di oggi costituisce un’eccezione. Innanzitutto, è la prima volta che scrivo di un saggio sportivo. In passato ho consigliato la lettura de L’arte di vivere in difesa, di Chad Harbach, ma per quanto lo sport sia importante in quella storia, siamo nel campo della narrativa. Altra differenza: è vero che ho letto con molta attenzione Il calcio mundial di Enzo Bearzot, ma più di vent’anni fa, e da allora non ho più avuto l’occasione di riprenderlo in mano. Per di più il libro, uscito nell’86, oggi è introvabile, e per quanto diversi passaggi siano ancora vivi nella mia mente, non sono in grado di dire di quante sezioni sia composto il testo né quali siano esattamente tutti gli argomenti trattati. Facciamo un salto indietro. È fatto notorio che la nazionale italiana non prenderà parte, non essendo riuscita a qualificarsi, alla ventunesima edizione dei mondiali…
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Follia di Patrick McGrath
<<E in ogni caso io sono un medico, non ho nulla da rimproverare a chi si ammala. E come potrei rimproverare a te di esserti innamorata?>>. Queste parole del dottor Peter Cleave, che in Follia svolge il ruolo del narratore, rendono al meglio l’atmosfera del romanzo di Patrick McGrath pubblicato nel 1996. La vicenda è ambientata nel 1959, quando i coniugi Raphael, Max e Stella, si sono da poco trasferiti in un ospedale psichiatrico fuori Londra. Max è psichiatra criminale come Peter Cleave e Jack Straffen, il direttore dell’ospedale, a cui Max spera di succedere. Stella, invece, non spera nulla; vive nella noia, soffre la mancanza di fantasia del marito, e quando incontra Edgar Stark mette in discussione tutta la propria esistenza. Edgar è ricoverato nell’ospedale psichiatrico perché è un omicida, un violento, ma è anche un artista, un uomo passionale e sorprendente, e l’enorme divario tra lui e Max Raphael pone a Stella dei dubbi che, in realtà, la donna supererà presto. Infatti, nel romanzo, l’incontro tra Stella e Edgar avviene quasi subito, e subito il lettore capisce che i due non possono né vogliono resistere all’attrazione che li unisce. Le prime cinquanta, sessanta pagine, di conseguenza, non sono…
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La strada di Cormac McCarthy
La strada, romanzo vincitore del James Tait Black Memorial Prize nel 2006 e del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2007, è al momento l’ultimo romanzo scritto da Cormac McCarthy, già autore, tra gli altri, di Non è un paese per vecchi (da cui l’omonimo film) e della Trilogia della frontiera . La storia de La strada si svolge in un ipotetico futuro post-apocalittico, ambientazione che riporta alla mente Kenshiro (ma senza arti marziali) per chi è nato negli anni ottanta o The Walking Dead (ma senza zombi) per chi è più giovane. A parte il riferimento a cartoni e serie tv, va detto che molti romanzieri sono stati affascinati dalla descrizione di un futuro postapocalittico (possiamo citarne tre diversissimi tra loro: Jack London, Stephen King e stesso Stefano Benni), e che, in genere, una caratteristica di questo filone è che la narrazione non dedica molta attenzione a cosa sia successo; ormai è successo, ciò che importa sono le conseguenze, naturalmente tragiche. Cormac McCarthy segue questo tipo di impostazione, e La strada inizia in medias res, con un uomo e un bambino – sono padre e figlio, e non sapremo mai i loro nomi – che si trascinano già da…
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A proposito di incipit – Come inizia Cent’anni di solitudine
Si potrebbero descrivere i lettori in due gruppi: quelli che scelgono cosa leggere in base all’immagine di copertina, al titolo o alla sinossi, e quelli che in libreria non possono fare a meno di aprire il volume che hanno tra le mani per leggere il primo periodo o la prima pagina. Agli appartenenti al secondo gruppo non interessa tanto sapere di cosa parla l’autore, quanto come parla. Vogliono assaporarne la voce, perché, se lo sceglieranno, procederanno insieme per un percorso di qualche centinaio di pagine. Esistono incipit così famosi da essere noti anche a chi non ha letto la relativa opera, come per esempio: Chiamatemi Ismaele (da Moby Dick); Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera (dalla Recherche di Proust, ripreso da Sergio Leone in C’era una volta in America); Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo (da Anna Karenina). Dell’importanza dell’inizio di una storia ha trattato Italo Calvino nelle sue Lezioni americane (vedi link) (nell’appendice intitolata Cominciare e finire; molto famoso è il suo discorso sul momento del distacco dalla molteplicità dei possibili). In realtà praticamente ogni autore (da Flaubert a Raymond Carver, da Čechov a Jack London)…
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Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa
Quella fu un’estate favolosa. Con queste parole inizia Avventure della ragazza cattiva, romanzo del 2006 dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, premiato con il Nobel per la letteratura nel 2010. Il narratore-protagonista, Ricardo Somocurcio, guarda al passato, all’estate del 1950; lui ha quindici anni e nel quartiere di Lima in cui vive, Miraflores, succedono tante cose: concerti, eventi sportivi, anche il sole sembra diverso dalle altre estati, e soprattutto… Ma il fatto più rimarchevole di quell’estate fu l’arrivo a Miraflores, dal Cile, il loro lontanissimo paese, di due sorelle la cui presenza vistosa e il cui inconfondibile modo di parlare, svelto svelto, mangiando le ultime sillabe delle parole e concludendo le frasi con un’aspirata esclamazione che suonava come un <<pué>>, fece gurare la testa a tutti noi miraflorini che avevamo appena cambiato i pantaloni corti con quelli lunghi. E a me più che agli altri. Il narratore si innamora subito della maggiore delle due cilenite, Lily, le si dichiara tre volte, senza successo, e scopre proprio in punto di concludere la quarta proposta di fidanzamento che Lily non viene affatto dal Cile. La ragazza ha mentito, e quando diventa noto a tutti, per la vergogna non si fa più vedere….
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Una donna di mondo di W. Somerset Maugham
Di alcuni scrittori – Čechov e Hemingway su tutti – si dice che i loro racconti siano, per via della precisione estrema, dei veri e propri manuali di scrittura creativa. Lo stesso si può affermare parlando di William Somerset Maugham, autore britannico nato nel 1874, esperto di vita mondana e sensibile osservatore delle differenze – e dei paradossi – tra i vari ceti sociali. Ma Somerset Maugham era soprattutto un conoscitore del modo di raccontare una storia, e i dieci racconti della raccolta Una donna di mondo e altri racconti tengono il lettore col fiato sospeso nonostante che, apparentemente, le diverse trame non abbiano nulla di avvincente: una donna non riesce a credere che il marito scappi con la cuoca, un giovane che disattende le aspettative dei genitori, proposte di matrimonio rifiutate o accettate per interesse, valutazioni errate e delusioni di ogni tipo. Dinamiche tutt’altro che innovative, e in mezzo alle quali, per di più, si muovono personaggi spesso superficiali e egocentrici. Ci sarebbero tutti gli ingredienti per trovare i racconti di Somerset Maugham noiosi, e invece l’autore ci mostra questi personaggi con un misto di cinismo e umanità tali da ricordarci come anche noi possiamo essere superficiali e egocentrici…
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