Articoli recenti
Rayuela – Il gioco (e il giro) del mondo di Julio Cortázar
Rayuela è uno di quei romanzi di cui si possono dire tante cose senza parlare della trama. Quando, anni fa, un amico me lo consigliò, aggiungendo che l’opera poteva essere letta in vari modo, immaginai si riferisse alle possibili interpretazioni del testo, ma non era solo così, come si può scoprire nella pagina introduttiva scritta dallo stesso autore: A modo suo questo libro è molti libri, ma soprattutto è due libri. Il primo, lo si legge come abitualmente si leggono i libri, e finisce con il capitolo 56 e alla pagina ove tre evidentissimi asterischi equivalgono alla parola fine. Conseguentemente il lettore potrà prescindere senza rimorsi di coscienza da quel che segue. Il secondo, lo si legge cominciando dal capitolo 73 e seguendo l’ordine indicato a piè pagina d’ogni capitolo. In caso di confusione o poca memoria, basterà consultare la lista seguente… La lista, che non riproduco interamente per ovvi motivi di spazio, suggerisce di iniziare dal capitolo 73, per poi passare a 1 e 2, quindi il 116, 3, 84, 4, 71, 5, 81 e così via in modo che il lettore viaggi tra le tre sezioni che compongono il libro: Dall’altra parte (cap. 1-36): a Parigi, Horacio…
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La caduta delle consonanti intervocaliche di Cristovão Tezza
Con La caduta delle consonanti intervocaliche il brasiliano Cristovão Tezza propone una dinamica classica della narrativa: un uomo in avanti con gli anni guarda indietro, a tutta la propria vita, cercando di interpretarla e di fatto raccontandocela. La particolarità è che il protagonista creato da Cristovão Tezza, il professore di filologia Heliseu da Motta e Silva, ormai pensionato, sta per ricevere un’onorificenza dall’università: Penso che una medaglia del genere andrebbe conferita a tutti, a tutto il mondo, indipendentemente da cosa si sia fatto nella vita, un po’ di altruismo, via, le onorificenze come opportunità, una cerimonia rapida, da regolamento dei conti, da pre-giudizio universale, per revisionare la propria vita in poche parole, quell’essenza che sempre ci manca, quel niente che, se ci arrivassimo, risolverebbe tutto con tranquillità. Insomma, le cose devono necessariamente avere un senso, altrimenti non esisterebbero, non credi? Vista l’occasione, dopo essersi svegliato (e aver cacciato il suo nemico, che potrebbe esseere il corpo che non risponde più come una volta, il tempo che scorre, la mente che tende a confondersi), Heliseu inizia a riflettere sul discorso da tenere di fronte agli ex-colleghi. I suoi pensieri vanno verso il corso di filologia, di cui nessun altro accademico voleva…
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Cosa imparare da un fallimento – L’importanza della teoria nella scrittura creativa
Quando si parla di studio di scrittura creativa in molti, ancora oggi, rimangono perplessi. Questo dipende, probabilmente, dall’idea di libertà che la scrittura porta con sé, e dal considerare lo studio di regole e tecniche come una limitazione di tale libertà. Si potrebbero dividere gli aspiranti scrittori in due macrocategorie: quelli che finora hanno solo pianificato, o immaginato, di scrivere, e quelli che ci hanno provato sul serio. Sicuramente i secondi si saranno già resi conto di quanto studiare le difficoltà che una narrazione porta con sé sia indispensabile per superarle. Voglio raccontarvi di un mio amico. Questo amico – d’ora in poi sarà X – un giorno mi disse di voler scrivere un romanzo basandosi su una sua esperienza; nello specifico, si trattava di un trimestre di lavoro all’estero. X mi aveva precedentemente raccontato molto di questa sua esperienza, e sapevo che durante quel periodo della sua vita aveva conosciuto persone interessanti e si era trovato in situazioni bizzarre. Insomma, X aveva molto materiale per strutturare una trama appassionante e personaggi capaci di stupire. Purtroppo, però, X non sapeva da che parte cominciare, e mi chiese aiuto. Consegnai a X una lista di domande a cui avrebbe dovuto rispondere…
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Triste, solitario y final – la genialità di Osvaldo Soriano
Il romanzo d’esordio di Osvaldo Soriano, Triste, solitario y final, inizia col vecchio Stan Laurel che scende dal tassí nell’Hollywood Boulevard per raggiungere l’ufficio di Philip Marlowe, il famoso investigatore privato creato da Raymond Chandler e interpretato sul grande schermo, tra gli altri, da Humphrey Bogart, Robert Mitchum e Elliot Gould, resuscitato per l’occasione da Soriano. Il primo incontro tra i due non va benissimo, tanto che Stan Laurel arriva a dire: – Non ho bisogno di consigli. So come accogliere la morte. Ho settantacinque anni, ho girato il mondo, mi sono sposato otto volte, parecchie delle quali con la donna che adesso sta al mio fianco. Non m’importa di morire. Non sono venuto qui per litigare con un detective impertinente che non tiene neppure il suo ufficio pulito. Sono venuto a ingaggiarla. Non si offenda, Marlowe, ma lei è uno stupido. Coi suoi modi, non la prenderanno a lavorare nemmeno per tener d’occhio il cane di un pezzo grosso. E la cosa peggiore è che ormai è un po’ troppo grandino per cambiare. Eppure Laurel e Marlowe si vedranno di nuovo, e stavolta l’attore spiegherà perché ha bisogno di un investigatore: – Voglio sapere perché nessuno mi offre…
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Reading & Chocolate – Letture su egoismo e altruismo, collaborazione e condivisione
Difficile immaginare tre autori più diversi l’uno dall’altro di quanto lo siano i tre al centro dell’evento Reading & Chocolate, e cioè Ernest Hemingway, Luis Sepulveda e Franco Di Mare. Diversi per nazionalità, periodo storico, stile, riscontro di critica; eppure qualcosa in comune tra loro esiste. Tutti e tre sono stati cronisti, tutti e tre hanno rischiato la vita alla ricerca di storie da raccontare, tutti e tre hanno dedicato grande attenzione a come l’essere umano vive il rapporto coi propri simili. Proprio per questo, domenica 26 marzo, presso il GarHub 114 a Messina, la lettura di tre brani tratti dalle loro opere ci darà occasione di parlare di collaborazione e condivisione. Aprirà il reading Dopo la tempesta, incluso nella raccolta I quarantanove racconti, in cui Hemingway (di cui abbiamo citato un consiglio su come (re)iniziare una sessione di scrittura) ci descrive un contesto duro e violento, in cui un disastro navale, più che colpire i protagonisti per la sua tragicità, si rivela essere un’opportunità di guadagno: Tirarono fuori la cassaforte con la dinamite. Nessuno ha mai saputo quanto fecero. La nave era carica d’oro e i greci se lo presero tutto. La spogliarono completamente. Io, che l’avevo trovata, non rimediai nemmeno…
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Le Lezioni americane di Italo Calvino
Per sottolineare la duttilità delle Lezioni americane di Italo Calvino basti dire che quando, qualche anno fa, a Giovanni Trapattoni, uomo di sport, venne chiesto di tenere un discorso per dei dirigenti delle poste svizzere e tedesche sul peso della parola, l’allenatore utilizzò, per prepararsi, proprio l’opera in questione. Il libro nasce dall’invito, da parte dell’Università di Harvard, riguardante un ciclo di sei lezioni. Al momento della morte, Calvino (di cui abbiamo suggerito la lettura di Se una notte d’inverno un viaggiatore qui) aveva completato la stesura di cinque lezioni e raccolto materiale per la sesta. I temi delle sei lezioni americane di Italo Calvino sono: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, iniziare e finire (il titolo originale della sesta lezione sarebbe stato Consistency). Nel trattare ogni argomento, Calvino usa fonti nobili e popolari, citando Dante e Leopardi insieme a proverbi e leggende di determinate aree geografiche. Fra tutte le lezioni, quella più citata, quella che è entrata maggiormente nell’immaginario collettivo è la prima, dedicata alla leggerezza, ma per invogliare alla lettura di questo volume preferisco riportare una parte della lezione dedicata all’esattezza. Cercherò prima di tutto di definire il mio tema. Esattezza vuol dire per me soprattutto tre cose: 1) un disegno dell’opera…
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Cortesie per gli ospiti di Ian McEwan
Molto prima di essere il titolo di un programma televisivo di intrattenimento, Cortesie per gli ospiti è un romanzo dello scrittore inglese Ian McEwan pubblicato nel 1983. A dare forza all’opera è l’ambientazione, una città di mare in Italia (facile riconoscervi Venezia), quasi sempre cupa, rischiarata dal sole in pochissimi momenti antecedenti i picchi della tensione, e soprattutto la capacità di McEwan di scavare nei conflitti interni e esterni dei personaggi. Ogni pomeriggio, quando la città oltre le scure persiane verdi cominciava ad animarsi, Colin e Mary si svegliavano al metodico picchiettio degli arnesi d’acciaio contro le chiatte di ferro ormeggiate accanto al bar galleggiante del loro albergo. Al mattino i barconi rugginosi e butterati, senza alcun carico o mezzo di propulsione visibile, non c’erano più; ricomparivano sul finire della giornata, e gli uomini dell’equipaggio si mettevano inspiegabilmente all’opera con martello e scalpello. Era allora, nel caldo rannuvolato del tardo pomeriggio, che i clienti cominciavano ad affluire sul pontone per mangiare un gelato seduti ai tavolini di metallo, e anche le loro voci riempivano l’oscurità della stanza, sollevandosi e abbassandosi in ondate di allegria e discordia, sommergendo i brevi silenzi tra un penetrante colpo di martello e l’altro. Si…
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Tre consigli di Bernard Malamud
Bernard Malamud (1914-1986) è stato autore di racconti e romanzi (tra cui Il migliore, portato sul grande schermo nel 1984 con Robert Redford nei panni del protagonista, e Il commesso) e insegnante di scrittura creativa. Dalle sue lezioni, dai suoi saggi e dalle sue interviste Francesco Longo ha estrapolato per minimum fax una serie di riflessioni sulla letteratura raccolte nel volume Per me non esiste altro – la lettura come dono, lezioni di scrittura. Questa raccolta dovrebbe essere letta (e riletta, e riletta) da ogni aspirante scrittore. Di conseguenza, ho scelto di proporre tre frammenti; il primo riguarda l’importanza della riservatezza: Uno scrittore non dovrebbe mai svelare i segreti del suo lavoro, soprattutto quando è ancora in attività. O almeno, a me dà fastidio raccontarli. La scrittura è una cosa così fragile, ed è strettamente legata alla capacità di continuare a mantenere vive le illusioni. Hemingway non parlava mai delle sue storie, perché se ne parli le racconti e si dissolvono. Successivamente Malamud rivolge la propria attenzione all’onesta: Forse lo strumento di base per determinare l’ampiezza e la qualità del talento è capire quanto può essere onesto uno scrittore. Alcuni uomini e donne raggiungono un’onestà vera. La chiave potrebbe essere…
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Edward Bunker tra galera, romanzi e Tarantino
Capita spesso che uno scrittore ringrazi la narrativa per avergli salvato la vita, ma difficilmente può essere più vero che nel caso di Edward Bunker. Bunker, nato in California nel dicembre del ’33 (e concepito, come lui stesso racconta, durante il terremoto dello stesso anno) non era un finto bad boy costruito ad arte per vendere. Bunker la prigione l’ha vissuta davvero, stabilendo il record di essere il primo diciassettenne detenuto nel famoso carcere di San Quintino, dove conosce Danny Trejo, oggi famoso attore caratterista di film hollywoodiani e pellicole indipendenti. Sia durante i periodi di detenzione, che durante quelli all’esterno, Bunker ha portato a termine diversi manoscritti, spedendoli a vari editori e ricevendo numerosi rifiuti. Alcuni di questi, però, erano accompagnati da suggerimenti e soprattutto dall’invito a continuare. Edward Bunker ha perseverato, ha riflettuto sui punti di forza e di debolezza della propria scrittura, ha finalmente pubblicato Cane mangia cane nel ’73. La vera svolta, per lui, è stata l’acquisto dei diritti cinematografici proprio di Cane mangia cane da parte di Dustin Hoffman (il film è poi uscito nel ’78 col titolo di Vigilato speciale). Finalmente fuori di galera, Bunker ha la possibilità di mantenersi scrivendo. Pubblica cinque romanzi,…
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I tanti inizi di Se una notte d’inverno un viaggiatore
Ci sono lettori, e scrittori, interessati solo da come una narrazione finisce; e ce ne sono altri affascinati soprattutto da come comincia, dall’incipit. Chi fa parte di questa seconda categoria non potrà non amare (se non ama di già) Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino (di cui abbiamo visto Le lezioni americane qui). Protagonista della vicenda narrata nella cornice è il Lettore, che potrebbe essere chiunque di noi, in procinto di iniziare a leggere il romanzo che ha appena acquistato. Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: <<No, non voglio vedere la televisione!>> Alza la voce, se no non ti sentono: <<Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!>> Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: <<Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!>> O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace. Di lì a poco ecco che il Lettore (e noi lettori con…
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