Le ore di Michael Cunningham
Le ore, romanzo che ha regalato fama mondiale a Michael Cunningham, è la storia di tre donne di tre diverse epoche.
Ci sono ancora i fiori da comprare. Clarissa ostenta esasperazione (sebbene ami fare commissioni di questo tipo), lascia Sally a pulire il bagno ed esce, promettendo di ritornare entro mezz’ora.
È la città di New York. È la fine del ventesimo secolo.
Clarissa è un’editor newyorkese in procinto di dare una festa in onore dell’amico ed ex amore (ma ha davvero smesso di amarlo?) Richard, che tanti anni prima l’aveva soprannominata signora Dalloway, perché, a suo dire, avrebbe dovuto chiamarsi con il nome di un grande personaggio letterario.
La signora Dalloway disse qualcosa (cosa?) e prese i fiori da sola.
È la periferia di Londra. È il 1923.
Virginia si sveglia. Questo potrebbe essere un altro modo di iniziare, certo, con Clarissa che va a fare una commissione un giorno di giugno, al posto dei soldati che marciano per deporre la corona a Whitehall. Ma è l’inizio giusto? È un po’ troppo ordinario?
La seconda donna è Virginia Woolf (di cui abbiamo parlato qui), che lavora all’inizio di una delle sue opere più famose, La signora Dalloway, dopo essersi stabilita in campagna sperando che questo la aiuti a superare gli esaurimenti nervosi di cui soffre.
È Los Angeles. È il 1949.
Laura Brown sta cercando di perdersi. No, non è esattamente così – sta cercando di rimanere in sé entrando in un mondo parallelo. Tiene il libro a faccia in giù sul petto. Già la stanza da letto (no, la “loro” stanza da letto) sembra più densamente popolata, più vera, perché un personaggio di nome “signora Dalloway” è in cammino per comprare dei fiori.
La terza donna è Laura Brown, moglie e madre, casalinga infelice, il cui unico svago consiste nella lettura proprio de La signora Dalloway.
All’inizio della lettura si potrebbe avere la sensazione che, per quanto narrata con padronanza, l’unione delle tre figure tramite il romanzo in questione sia un po’ forzata. In realtà, andando avanti, a ogni nuovo capitolo si scoprirà un ulteriore punto di contatto tra le tre protagoniste, in un perfetto gioco di incastri che renderà la lettura sempre più scorrevole e coinvolgente, fino al sorprendente finale.
Nel passaggio da un capitolo all’altro, e da un punto di vista all’altro (con le diversità dei relativi contesti temporali, spaziali, sociali e culturali), Cunningham ci propone delle voci che non smettono mai di essere originali e credibili, mostrando una sensibilità e una meticolosità fuori dal comune.
Vincitore di numerosi premi, compresi il Premio Pulitzer e il Premio Faulkner – secondo romanzo a vincerli entrambi dopo Il giorno dell’Indipendenza – Le ore è un testo che dovrebbe essere presente nella libreria di ogni amante della letteratura.
A dare ulteriore fama all’opera è il film omonimo del 2002 con Nicole Kidman (che ha ricevuto il Premio Oscar come migliore attrice protagonista), Meryl Streep e Julianne Moore. Al Festival di Berlino tutte e tre le interpreti sono state premiate con l’Orso d’argento per la migliore attrice. Consigli di lettura su romanzi della letteratura americana:
Uomini e topi di John Steinbeck
L’arte di vivere in difesa di Chad Harbach
Quella sera dorata di Peter Cameron