Dentro una scrittura, e dentro una camera
Il sottotitolo del sito, dentro una scrittura, è legato al titolo del mio romanzo d’esordio: Dentro una camera.
Dentro una camera, a sua volta, per una delle tante magiche correlazioni che regala la narrativa, è legato all’argomento della scrittura. La camera a cui fa riferimento il titolo è il luogo ideale in cui i tre protagonisti affrontano le proprie insicurezze e le proprie frustrazioni, ma è anche un luogo fisico, e cioè la stanza in cui Umberto si rinchiude per scrivere. Si tratta per lui di un rifugio, che però potrebbe anche – e Umberto lo sa bene – diventare una prigione, qualora le sue storie, e lui con loro, non riuscissero a uscire da lì dentro.
Raymond Carver diceva che un aspirante scrittore non dovrebbe raccontare di uno scrittore. Oggi tantissimi narratori affermati, editor e manuali di scrittura creativa ripetono lo stesso consiglio.
In Dentro una camera non ho raccontato solo di un aspirante scrittore; ho parlato anche, più in generale, di scrittura. Non l’ho fatto per andare gratuitamente contro un suggerimento ribadito da fonti autorevoli, ma ho sentito di dover seguire un altro suggerimento spesso ricordato a chi vuole raccontare storie: scrivi di ciò che per te è importante.
Per me è stato importante raccontare una storia – anche – su come si raccontano le storie. Tanto importante che sento di non aver finito.
Mentre per quanto riguarda i personaggi di Dentro una camera, e certe dinamiche narrative utilizzate nel romanzo, ritengo di aver completato il mio compito, e di dover passare ad altro, lo scrivere sullo scrivere è un viaggio appena iniziato.
Di certo, nella narrativa che farò, che spero di riuscire a fare, la narrativa continuerà, pur in modo diverso, a essere sia contenitore che contenuto; e userò questo spazio, dentro una scrittura, per continuare a sostenere che non solo la narrativa viene influenzata dalle nostre vite, ma, e torniamo alle correlazioni di cui sopra, le nostre vite possono essere influenzate dalla narrativa. Che non significa, ovviamente, guardare una commedia romantica e credere di viverci all’interno; l’influenza della narrativa sulle nostre vite è un gioco di distanze, è una ricerca imperterrita che non porterà mai a ciò che stavamo cercando, ma a qualcos’altro, a cui forse è più importante arrivare.